Anch’io,
come te, sono indignato, per tutto questo disequilibrio ed iniquità
globale.
Anch'io,
come te, m'incazzo quando penso che i debiti non vengono saldati da
chi li ha contratti.
Anch’io,
come te, stamattina non lavoro, per cui mi sento delegato a
protestare anche per i diritti di coloro che adesso non possono o
vogliono protestare, perché stanno pulendo un appartamento, stanno
preparando degli esami o sono in fila allo sportello unico
d’immigrazione.
Anch’io,
come te, sono d’accordo che il 15 maggio, 15 ottobre o 11 novembre, sono
simboli tramite i quali si vuole trasmettere l’idea che finalmente
si cambia, che gli astri si allineano in favore dei più deboli ed i
malvagi della terra faranno sogni brutti. Che scegliere un giorno
preciso è necessario per coordinare manifestazioni globali e che
quel giorno sarebbe stato meglio se ero a fare all’amore invece che
starmene a sedere, fortunatamente al sole, ad ascoltare persone che
parlavano del nulla. Un nulla che non è altro che la necessità di
dare un senso alla nostra generazione. Un nulla che è in verità un
grido di chi cerca disperatamente un ruolo, un motivo per essere
ricordati, come quello che hanno avuto i nostri nonni, liberatori del
25 aprile, o i nostri genitori, anticonformisti del ’68. E a noi,
quale data ci appartiene? Ho paura che sia ancora l’11 settembre,
il terrore paralizzante.
Anch’io,
come te, so che solo insieme possiamo cambiare qualcosa, perché
abbiamo bisogno degli altri per rivoluzionare il mondo.
Contemporaneamente,
però, dobbiamo concentrarci sui quotidiani cambiamenti individuali,
altrimenti non saremo mai in grado di sostenere i risultati ottenuti.
Piccoli
atti, impegnativi ma poco dispendiosi, come scollegarsi dal circolo
dei Supermercati e della Mercificazione di Massa, a favore delle
piccole e sane produzioni contadine delle meravigliose aziende
agricole che abbiamo attorno. Come riciclare l'acqua che avanza dai
lavandini o dalla doccia e mangiare carne una o due volte a
settimana. Usare carta riciclata o il retro di vecchi fogli.
Boicottare qualcosa o qualcuno, come Microsoft o Mac Donald's.
Camminare. Tornare ad essere Uomo-Natura. Riconquistare il Momento
Presente, l'unico in cui si vive, senza farsi dominare unicamente dal
passato o dal futuro. Concentrarsi, quando i pensieri prendono il
sopravvento, sulla respirazione; sull'aria che entra ed esce dalle
narici, unico atto davvero presente che permette la nostra esistenza
attimo dopo attimo, unico atto che unisce ogni essere umano. Sentire
l'aria sulla pelle quando si va in bicicletta; godere dell'odore,
della pressione e del calore, quando si fa l'amore.
Ritroviamo
la mente profonda, la coscienza, l'etica, le divinità interiori,
sempre giuste, sempre pure, fin quando non vengono portate troppo
lontano da noi, contaminate da falsi idoli o ideali corrotti.
Viaggiamo, perché senza viaggiare è più difficile conoscere sé
stessi, i propri limiti e capacità. Viaggiamo, perché senza
conoscere l'Altro avremo sempre paura e, poco dopo, odio.
Parliamo
delle cose ricche del Mondo, e cerchiamo di conoscere e risolvere
quelle misere. Ribelliamoci al nichilismo sfrenato di chi pensa che
tanto in questa vita non riusciremo mai a godere dei cambiamenti che
fomentiamo; convinciamoci, piuttosto, che noi possiamo godere giorno
dopo giorno di ciò che facciamo.
Ricordiamo
che, come dice il saggio, la Terra non l'abbiamo in eredità dai
nostri avi, ma in prestito dai nostri figli.
Cerchiamo
la bellezza ovunque.
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