10 settembre 2012

Indignados

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Anch’io, come te, sono indignato, per tutto questo disequilibrio ed iniquità globale.
Anch'io, come te, m'incazzo quando penso che i debiti non vengono saldati da chi li ha contratti.
Anch’io, come te, stamattina non lavoro, per cui mi sento delegato a protestare anche per i diritti di coloro che adesso non possono o vogliono protestare, perché stanno pulendo un appartamento, stanno preparando degli esami o sono in fila allo sportello unico d’immigrazione.
Anch’io, come te, sono d’accordo che il 15 maggio, 15 ottobre o 11 novembre, sono simboli tramite i quali si vuole trasmettere l’idea che finalmente si cambia, che gli astri si allineano in favore dei più deboli ed i malvagi della terra faranno sogni brutti. Che scegliere un giorno preciso è necessario per coordinare manifestazioni globali e che quel giorno sarebbe stato meglio se ero a fare all’amore invece che starmene a sedere, fortunatamente al sole, ad ascoltare persone che parlavano del nulla. Un nulla che non è altro che la necessità di dare un senso alla nostra generazione. Un nulla che è in verità un grido di chi cerca disperatamente un ruolo, un motivo per essere ricordati, come quello che hanno avuto i nostri nonni, liberatori del 25 aprile, o i nostri genitori, anticonformisti del ’68. E a noi, quale data ci appartiene? Ho paura che sia ancora l’11 settembre, il terrore paralizzante.

Anch’io, come te, so che solo insieme possiamo cambiare qualcosa, perché abbiamo bisogno degli altri per rivoluzionare il mondo.
Contemporaneamente, però, dobbiamo concentrarci sui quotidiani cambiamenti individuali, altrimenti non saremo mai in grado di sostenere i risultati ottenuti.

Piccoli atti, impegnativi ma poco dispendiosi, come scollegarsi dal circolo dei Supermercati e della Mercificazione di Massa, a favore delle piccole e sane produzioni contadine delle meravigliose aziende agricole che abbiamo attorno. Come riciclare l'acqua che avanza dai lavandini o dalla doccia e mangiare carne una o due volte a settimana. Usare carta riciclata o il retro di vecchi fogli. Boicottare qualcosa o qualcuno, come Microsoft o Mac Donald's. Camminare. Tornare ad essere Uomo-Natura. Riconquistare il Momento Presente, l'unico in cui si vive, senza farsi dominare unicamente dal passato o dal futuro. Concentrarsi, quando i pensieri prendono il sopravvento, sulla respirazione; sull'aria che entra ed esce dalle narici, unico atto davvero presente che permette la nostra esistenza attimo dopo attimo, unico atto che unisce ogni essere umano. Sentire l'aria sulla pelle quando si va in bicicletta; godere dell'odore, della pressione e del calore, quando si fa l'amore.

Ritroviamo la mente profonda, la coscienza, l'etica, le divinità interiori, sempre giuste, sempre pure, fin quando non vengono portate troppo lontano da noi, contaminate da falsi idoli o ideali corrotti. Viaggiamo, perché senza viaggiare è più difficile conoscere sé stessi, i propri limiti e capacità. Viaggiamo, perché senza conoscere l'Altro avremo sempre paura e, poco dopo, odio.

Parliamo delle cose ricche del Mondo, e cerchiamo di conoscere e risolvere quelle misere. Ribelliamoci al nichilismo sfrenato di chi pensa che tanto in questa vita non riusciremo mai a godere dei cambiamenti che fomentiamo; convinciamoci, piuttosto, che noi possiamo godere giorno dopo giorno di ciò che facciamo.

Ricordiamo che, come dice il saggio, la Terra non l'abbiamo in eredità dai nostri avi, ma in prestito dai nostri figli.

Cerchiamo la bellezza ovunque.


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